In questo post, vedremo come opera il fotoresistore di coltivino.
Ho inserito un fotoresistore a monte dell'intero circuito, per creare due diverse modalità: di giorno le letture dei sensori vengono elaborate e vanno eventualmente ad attivare i relais, sulla base dei dati ambientali e delle regole impostate, mentre di notte tutti i relais sono inattivi. Anche di notte, però, nonostante gli attuatori siano disattivati in risposta alla mancanza del sole, l'intero set di rilevamenti è registrato e trasmesso; così, le informazioni ambientali sono consultabili in tempo reale su seriale (o in http) 24 ore su 24.
Si noti che i relay si attivano e si disattivano sempre con uno scarto di 5 secondi l'uno dall'altro; ciò è utile per evitare di sommarne gli eventuali "spunti" (entrambi, nell'applicazione reale, controllano elettropompe), ma anche per farli lavorare entrambi con un solo diodo montato in antiparallelo a protezione del circuito (contro il rischio dei pesanti ritorni di tensione invertita tipici dei relais).
Si vede chiaramente, nel video che segue, la sequenza della temporizzazione:
- a seguito dello snap-read sui sensori, avviene l'eventuale cambio di stato del primo relay, il quale, se sussistono le condizioni necessarie, accende un led;
- l'atro relay, rispondente a regole e funzioni del tutto differenti da quelle che controllano il primo, risponde con un ritardo di cinque secondi, attivando anch'esso il suo led solo se sussistono le condizioni necessarie;
- trascorsi ancora cinque secondi, avviene una nuova lettura dei sensori e se il fotoresistore registra un livello di luce superiore alla soglia che ho impostato, questi valori possono generare un cambio di stato degli attuatori.
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